Persi distintivo e famiglia dopo una brutta sparatoria che l’ha spinto all’alcolismo, Kiefer Sutherland (ancora nel ruolo di “24”) finisce a fare il guardiano notturno nei poco rassicuranti saloni di un grande magazzino distrutto da un incendio. Il suo predecessore si è squartato la gola (ottimo prologo). Negli anni ’50, l’edificio era un ospedale psichiatrico i cui furiosi echi malefici hanno bisogno di un indirizzo per scatenarsi (pessimo finale, ma c’è una coda ispirata quanto i titoli di testa). Da tutto quanto replica immagini umane – cristalli, pomelli, specchietti retrovisori, pozzanghere – si sprigiona il sanguinario ricatto di spiriti prigionieri che possono distruggere i corpi manovrandone il riflesso.
