Le sole cose positive del film francese più costoso di sempre – 78 milioni spesi per realizzare scene e scenografie troppo in scia a “Ben Hur” –sono Giulio Cesare Delon che si pavoneggia allo specchio citando il proprio passato di attore caro a Visconti (ma i pargoli capiranno?) e il nuovo Asterix, Clovis Cornillac, che infonde nel galletto forzuto una verve maramalda ignota al suo predecessore. A scapito però dell’intesa con Depardieu Obelix, sempre più svogliato e monotono. Tutto il resto è noia per quasi due ore: citazioni figlie di scarse idee e una tournee di facce note comiche e sportive rivolte al mercato estero: per noi ci sono i giudici/iene Luca&Paolo. Più Schumacher e Todt sulla biga rossa, Zidane che s’inventa il calcio, la supermodella Vanessa Hessler, premio olimpico che fa innamorare sia un suddito di Abracourcix che il romano Bruto in crisi omicida col patrigno. Risate e simpatia sotto il livello di guardia. Incassi colossali oltralpe, come da noi le vanzinate.
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