Real Stories
Writing interesting stuff for creative people.
Ogni stroncatura non è che un atto di amore tradito
Post Image
CESARE DEVE MORIRE

Shakespeare a Rebibbia – Giulio Cesare con ritocchi di Amleto – per l\’intensa interpretazione dei reclusi, un tumulto umano che sa di coreografia involontaria, precisamente la carnalità che gli intrighi ideati dal Bardo esigono. Bianco e nero dell\’anima per illustrare l\’impegno di anime – letteralmente – in pena (o la cui pena non ha data di scadenza). Il miracolo dei fratelli Taviani, premiati a Berlino, è quello di cogliere ogni sfumatura con l\’aria di chi asseconda senza dirigere, di chi è in ascolto e non in agguato. Splendida battuta finale di un detenuto a fine recita: . Ma non mancano le stonature: spesso fanno da controcanto alla narrazione, molto più spesso paiono il requiem di un cinema ideologicamente trapassato remoto.

Leggi Ancora
Post Image
GLI SFIORATI

Del libro che Sandro Veronesi scrisse una ventina d\’anni fa rimane tutto eppure niente: i due fratellastri attratti l\’uno dall\’altra (Andrea Bosca e Miriam Giovannelli), lo sfondo di una Roma aliena che sa di vuoto a perdere e di amici stralunati (Michele Riondino e Asia Argento), la grafologia praticata come metafora della comprensione di altrui caratteri, l\’ozio delle droghe leggere, del sesso medio e della noia pesante. Un pizzico di Moravia attualizzato all\’epoca e quì ulteriormente attualizzato. C\’è la storia, manca ogni convinzione nella recitazione. Con la consueta eccezione del bravo Claudio Santamaria, si galleggia tra ruoli mal distribuiti e vuoti narrativi da far cadere le braccia. Lo sfiorato è il film.

Leggi Ancora
Post Image
THE WOMAN IN BLACK

Atteso al suo primo ruolo importante dopo Harry Potter, Daniel Radcliffe non può lamentarsi. Una storia di fantasmi, apparizioni, lapidi e ragnatele imperniata interamente su di lui. Sempre presente nella magione stregata, sempre in primo piano in notti buie e tempestose nella brughiera inglese. Una maledizione gravita su un paese dove i ragazzini muoiono e sinistre case di bambole fanno da sfondo allo svolazzare di corvi e superstizione. Il giovane avvocato protagonista non lesina la grinta e i sudori spauriti, ma – a dispetto delle basette a punta e degli occhi chiari sgranati – non riesce a sfuggire al paragone con Johnny Depp in film analoghi. Né l\’aiuta l\’atmosfera di tetra magia Daniel Radcliffe rischia di rimanere a lungo prigioniero di Hogwarts.

Leggi Ancora
Post Image
IN TIME

In un futuro che non ha la pretesa – né i modi – della fantascienza classica, si vive solo fino a 25 anni. Poi, o i poveracci acquistano, prendono a pegno, o si sudano nuovo tempo (poco comunque), o schiattano lì dove sono. La stragrande maggioranza della popolazione vive nel limbo/ghetto in bilico tra moderno Far West e antico cinema espressionista. I riccastri/finanzieri e i loro clan rimangono giovani per sempre, gonfi di secoli di vita. Come Paperon de\’ Paperoni, uno di loro conserva gelosamente in un deposito il suo primo milione (di anni). Ogni cosa si paga in moneta – letteralmente – corrente sull\’avambraccio, dove è visibile l\’inesorabile conto alla rovescia. Come l\’agente Smith di “Matrix”. Cillian Murphy (nazi-vestito) mantiene l\’ordine costituito, ma è uno sbirro che ha saltato la barricata della lotta di classe… Che è il vero tema del film di Andrew Niccol, già autore di “Gattaca”, della fatal bionda S1mØne (che ha sposato) e sceneggiatore di “The Truman Show”. Un creatore di mondi artificiali in cui regna uno status quo da spezzare con foga rivoluzionaria. Qui Justin Timberlake è un perfetto erede degli svaligiatori di banche dell\’epica dei banditi yankee. Amanda Seyfried

Leggi Ancora
Post Image
A SIMPLE LIFE

Da Hong Kong, e da una storia vera, uno dei film più intensi e delicati della stagione, di quelli che toccano il cuore e appaiono semplici solo a uno sguardo superficiale. L\’anziana domestica Ah Tao è stata a servizio per tutta la vita, ma non ha mai rinunciato alla dignità e persino alla passione che possono appartenere alla quotidianità di una donna del suo stato. Lavora per un attore cinematografico di mezza età e tra i due si instaura via via un rapporto madre/figlio che non ha bisogno di parole per esprimersi. Il ricovero della vecchia cameriera in ospedale rinserra la loro intimità famigliare, spalancando il film a luci e tenerezze che solo mani d\’oriente sanno imbastire. Affetto e compostezza volano dallo schermo in platea.

Leggi Ancora
Post Image
POSTI IN PIEDI IN PARADISO

Tre padri separati, con alimenti a carico, convivono in un appartamento che traballa sopra la metropolitana e sotto i colpi dei loro fallimenti esistenziali. Ma i figli sapranno essere migliori di loro. E\’ il messaggio che esce dal nuovo film di Carlo Verdone, autore che in realtà nuovo non è mai. Osserva e immagazzina i tic del presente fondendoli in personaggi che sono gli italiani di sempre, nella realtà come al cinema: smorfie da commedia dell\’arte e gag da nostalgia canaglia. Si ride più che nelle ultime prove del Nostro, si ridacchia amaro, si sorride benevoli seguendo gli imbarazzi di un produttore discografico caduto in disgrazia e votatosi al vinile (Verdone), di un ex critico che ha perso il posto perché amante della moglie del caporedattore (Favino) e di un agente immobiliare che arrotonda facendo il gigolò (Giallini). Memorabile strip autoironico della dottoressa Micaela Ramazzotti sulle note dei Doors. Ma è il classico film di cui si parla tanto dappertutto, poi lo vedi e te le dimentichi in una settimana.

Leggi Ancora
Post Image
I GUARDIANI DEL DESTINO

Il deputato Matt Damon è l\’astro nascente dello stato di New York, ma una foto coi pantaloni abbassati lo mette ko nel salto al Senato. In una toilette d\’alto bordo conosce la ballerina Emily Blunt e si illumina d\’immenso: è la donna della sua vita e chissenefrega della politica. Ne esce uno strepitoso \’discorso dello sconfitto\’, ovvero l\’elezione garantita al prossimo turno. Ma non se continuerà a sprecare preziose energie alla ricerca della donna che compare e scompare dagli autobus e dal destino. Chi li pilota? Chi gestisce il presunto libero arbitrio di esseri umani in realtà burattini? Chi ci ha dato Roma e il Risorgimento, e poi abbandonato al Medio Evo e alle guerre mondiali? La risposta è sui tetti, in intricati uffici/corridoi e in porte che si parono su luoghi sempre diversi se chi le apre è un \’angelo custode\’. E\’ un classico: un uomo affannato lotta per arrivare in tempo all\’altare in un\’azzeccata New York metallica e oscuramente scrutata (dirige lo sceneggiatore di “The Bourne Ultimatum”). Il racconto del 1954 di Philip K. Dick, uno dei meno \’fanta/acidi\’ del babbo di “Blade Runner”, “Minority Report” e “Total Recall”, è profetico con adorabili ingenuità d\’epoca (pioggia amica, cappelli nemici). Nulla di eccezionale, ma il film migliore dell\’orrido cinegiugno 2011.

Leggi Ancora
11 ottobre

21.10 Canale 5 Oggi sposi

Luca Argentero ha un rustico babbo pugliese: Michele Placido. Il futuro suocero esige una cerimonia indù. Cozzano il sari e la Pizzica. Altri sposini si imbucano al ricevimento altrui. Altri sbrodolano. Pozzetto presenta l\’amata massaggiatrice al figlio… Si ridacchia sereni.

21.10 Italia 1 Transformers

Robot benigni e maligni in furibonda lotta sulla Terra, con sembianze di veicoli. L’eccellente moccioso Shia LaBeouf gestisce genitori in casa e fantascienza in giardino. Bellezze complici: una Camaro e Megan Fox. Il bel gioco dura abbastanza. Diverte. Poi esplode caotico.

0.05 Rete 4 Basta che funzioni

Un ex prof di fisica arringa amici e spettatori sfoggiando pessimismo classico, ateismo, misantropia e ipocondria. Gli capita in casa Eva Rachel Wood e lui la sposa. Poi arriva la madre. Poi il padre… Dopo due decenni Woody Allen azzecca un film e un alter ego divertenti.

Leggi Ancora
Post Image
10 ottobre

21.05 RaiTre Nemico pubblico

Per il chiassoso regista Tony Scott, una trama degna di nonno Hitch. L’avvocato Will Smith finisce tra l’incudine dell’intrigo e il martello del rischio. Ha un video che inchioda l’agente segreto Jon Voight. Si rivolge all’ex spione fuori di testa Gene Hackman. Pessima idea.

14.05 La7 Il giardino dei Finzi Contini

Dal romanzo di Bassani, che non gradì. Ferrara, fine anni 30: un\’agiata famiglia ebrea simpatizza col fascismo, ma non scampa alla deportazione. Rimane l\’amico di infanzia che ama invano l\’eterea Dominique Sanda (adorata nel 1970). Oscar alla regia decadente di Vittorio De Sica.

23.30 Rete 4 Rapimento e riscatto

Meg Ryan va al recupero del marito, ingegnere yankee sequestrato in Colombia, con l’esperto (?) Russell Crowe. Che si dilunga in trattative improbabili e il film ne soffre. Poi risolve tutto a
mo’ di Rambo e il film ne muore. Flirt tra gli interpreti, gossip alle stelle.

Leggi Ancora
Post Image
MA COME FA A FAR TUTTO?

Una consulente finanziaria del Massachusetts ha l\’idea giusta al posto sbagliato: per promuovere il proprio progetto deve viaggiare in continuazione avanti e indietro da New York. Ma ha un marito con gli occhialoni perplessi da accudire (Greg Kinnear). E due figli piccoli. E conoscenti invidiose, una segretaria/robot, torte da modificare, palloncini da gonfiare e pidocchi da grattare. Sul lavoro e in famiglia, le serve una torre di controllo migliore della propria gestione di se stessa. Scritto da una delle sceneggiatrici de “Il diavolo veste Prada”, un inutile film di retroguardia sul tema: una brava moglie/madre può avere una carriera? Risposta dolciastra: mica tanto. Una di quelle trame martellate da un\’instancabile voce fuori campo, scritte sullo schermo/agenda, retorica familista e disavventure inesplose. Sarah Jessica Parker invecchia malissimo e smorfieggia peggio: una galleria di tormentucci e ammiccamenti fasulli in libera uscita da “Sex and the City”. Quando il suo superiore Pierce Brosnan – vedovo inconsolabile finché non la incontra – le dà un bacetto mentre la accompagna a un taxi della Grande Mela, le torna all\’improvviso il consumato sorriso da telefilm.

Leggi Ancora
17
373