Del libro che Sandro Veronesi scrisse una ventina d\’anni fa rimane tutto eppure niente: i due fratellastri attratti l\’uno dall\’altra (Andrea Bosca e Miriam Giovannelli), lo sfondo di una Roma aliena che sa di vuoto a perdere e di amici stralunati (Michele Riondino e Asia Argento), la grafologia praticata come metafora della comprensione di altrui caratteri, l\’ozio delle droghe leggere, del sesso medio e della noia pesante. Un pizzico di Moravia attualizzato all\’epoca e quì ulteriormente attualizzato. C\’è la storia, manca ogni convinzione nella recitazione. Con la consueta eccezione del bravo Claudio Santamaria, si galleggia tra ruoli mal distribuiti e vuoti narrativi da far cadere le braccia. Lo sfiorato è il film.
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