Ho iniziato a guardare “Lincoln” come non si deve, pensando ad altro, dedicandogli la coda dell\’occhio con cui si bada che dei bimbi diligenti non facciano danni in salotto sapendo bene che non ne faranno. Questo perché non amo i biopic (dicasi: biografie), meno che mai se iniziate tra il fango dei cannoni e (a lungo) proseguite tra quello della politica. Ma come ho potuto pensare che Sua Maestà Steven Spielberg girasse solo una – seppur monumentale – biografia? O meglio, la biografia di un uomo solo al comando senza descrivere magistralmente nel frattempo al comando di cosa e perché (famiglia, politica, etica, interessi, nazione, popolo, democrazia). “Lincoln” non sbaglia un tempo, un gioco di potere, un retropassaggio, una faccia. Inutile dire di Daniel Day-Lewis, attore maniacale che gira un film al lustro: questo l\’ha rifiutato a lungo e poi vi si è immerso al punto da farsi chiamare Mr. President sul set persino dal regista più famoso del mondo. Ma ecco l\’apprensione di Sally Field, l\’oratoria farabutta di Tommy Lee Jones, le canagliate di James Spader, la fisicità belligerante di Joseph Gordon Lewitt e David Strathairn. Giunto al bivio tra Storia e Leggenda, Spielberg si fa umile e tira dritto come una diligenza che ha imboccato la pista giusta anche se non sa quale sia (quella di mezzo?). Retorica? Poca. Schiavitù stesa al sole? Meglio Tarantino, certo. Ma il 16esimo presidente degli Stati Uniti, qui ritratto nei pochi mesi cruciali in cui la Guerra Civile si combatté soprattutto a parole, ne esce come un monumento di determinazione e tormenti che arricchisce la Storia del Cinema, prima che la didattica. Spielberg cerca in lui un\’umanità notturna (ai limiti del buio) che faccia da contrasto al chiarore degli ideali. Sono vezzi d\’Autore. Il resto è un\’opera possente scritta con mano avvolgente dall\’autore di “Angels in America”. Darà fiato alle trombe patriottiche e agli Oscar al di là dell\’oceano dove ri-giura Obama, ma è il Vecchio Continente il suo palcoscenico naturale. La landa frammentata alla quale fu detto che sarebbe stata beata se non avesse avuto bisogno di eroi. E non era vero.
No Comments