C\’era una volta la donna forte, l\’eroina in azione. Prima di accavallare le gambe con disinvolta ambiguità in Basic Instinct (1992), la grinta bionda di Sharon Stone aveva già bucato lo schermo due anni prima in Total Recall (da noi ribattezzato Atto di forza, stesso regista: Paul Verhoven; stesso sceneggiatore: lo strapagato – e poi scomparso – Joe Eszterhas). Era la mogliettina mielosa di Schwarzy che sognava viaggi su Marte in una casa con vista da sogno. Tutto falso: il miele e il panorama. La fantascienza di nobile origine (Philip K. Dick) cambiava di colpo sfondi e caratteri trasformando la Sposa devota in una macchina da guerra degna di quella di Tarantino. La splendida Sharon funzonava. Oggi quel film ritorna in un remake più terrestre e meno graffiante: al posto del vecchio Arnold c\’è il giovane e dinamico Colin Farrell. Ma nei panni riciclati di sua moglie, Kate Beckinsale spalanca crateri di nostalgia. Non solo in quanto surclassata dalla co-protagonista Jessica Biel, ma perché in lei va perduto quel sussulto di dark lady di fine secolo di cui Sharon Stone è stata l\’icona: la fiamma del peccato e i brividi caldi, seppur privi della lasciva ingenuità da femme fatale delle loro \’mamme\’ cinematografiche, che scaldavano la platea e le trame. Che oggi preferiscono le more, il che sembra non giovare al loro ardore.
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