Vestire i panni, il ruolo, i capricci e le titubanze della Monroe è assai difficile. Soprattutto per Michelle Williams, che poco le somiglia, a dispetto delle vampate di calore emanate a prescindere e dei languidi sguardi impasticcati che qui offre a un giovane sedotto (e abbandonato) in Inghilterra (Eddie Redmayne, che sgrana pupille in ginocchio), durante la difficoltosa lavorazione de “Il principe e la ballerina”, con un impaziente Laurence Olivier Branagh (). Norma Jean aveva ormai 30 anni, nessuna maturità, una vita da casa di bambola e un\’ansia da prestazione che la spingeva a seguire i \’metodi\’ di recitazione dell\’epoca (lei! che era solo magnetismo e zero dizione). Per interpretarla è più facile casomai toglierseli quei panni, come in effetti la Williams fa spesso nel film e Marilyn fece ogni volta che si sentì fragile: da ragazzina sognava di denudarsi in chiesa per cavarsi di dosso la divisa da orfana. Poi spogliò ai provini, sui calendari, (quasi) sulle grate del metrò, sul set de “Gli spostati”, abbandonata di Arthur Miller, e nell\’ultimo servizio fotografico in piscina: notturno eppure abbagliante: quasi uno straziante testamento gocciolante, prima che la ammazzassero i Kennedy (una dinastia di porci pronti a invadere ogni baia femminile, giustamente maledetti dalla Storia) per poi morire nuda e bambina. Come era sempre stata.
No Comments
No Comments