Doppiamente fuggiasca, dalla famiglia che l\’ha trascurata (periodo che non vediamo, ma fa da aculeo della memoria), e da due anni trascorsi in una comunità boschiva che rifiuta la società intossicata dal commercio, la giovane protagonista trova rifugio dalla sorella maggiore in vacanza sul lago col marito in carriera e in procinto di avere un figlio. Ma riposare nelle abitudini \’borghesi\’ le è impossibile. In lei ha messo radici una filosofia che predica si debba solo esistere senza nulla progettare. In lunghi flashback asettici assistiamo alla sua prima volta, uguale a quella di tutte le altre ragazze: vittima delle voglie del capo della setta. E a canzoni hippy e coltivazioni ecologiche alternate a sanguinarie rapine. Lo sguardo smarrito di Elizabeth Olsen illumina il buon esordio di un regista luciferino in bilico tra tensione e isteria, attutite ma in agguato.
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