Telefilmone da serie tv svaccata. Il primo episodio della nuova saga che ha sbancato gli Sates, dapprima operuccia letteraria e ora operuccia cinematografica, non tocca i bassifondi di insopportabile comicità diafano/lussuriosa di “Twilight”, ma è un contenitore poco libero e fintamente selvaggio senza una sola immagine di cinema – nemmeno con la c minuscola – all\’interno. Si fa prima a dire cosa salvare: la presa per i fondelli (si spera sia tale) del fashion system e della stilisteria sarto/compiaciuta, con Lenny Kravitz a dettar focosa legge. E l\’espressività a prescindere (con fisicità adeguata) della brava Jennifer Lawrence che ha preso il posto della sorellina nell\’annuale reality death show offerto in sacrificio agli dèi della tv (ma qui la critica è banale assai: i capelli istrionici del conduttore Stanley Tucci e la cinica chioma bianca del \’produttore\’ Donald Sutherland) per antica tradizione che la trama spiega con motivazioni pretestuose. Come, d\’altra parte, tutto il resto. Psicologia dei protagonisti eroi/fidanzatini poca (c\’è anche il ben cresciuto Josh Hutcherson di Terabithia). Psicologia dei loro rivali zero, anzi se ne perde subito il conto. Psicologia della Natura manovrata matrigna sottozero. Movimenti di macchina da blockbuster per caso. Il gioco al massacro, come al solito, è con la pazienza.
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