Pinelli, Calabresi e la Ghisolfa. Piazza Fontana, la tesi di una doppia bomba, i neofascisti e i servizi deviati. Moro e Saragat. Freda e Ventura. Marco Tullio Cicerone (da docufiction) Giordana. Gli sceneggiatori \’del secolo\’ Rulli e Petraglia. Detto che il cast eccelle, su opere come questa inutile proferire parola critica. Il merito è il contenuto, il demerito inesistente. Il valore è nella memoria, il punto di vista scelto non può essere oggetto di analisi. Quindi parlo un attimo dell\’intellettuale adriano sofri (su di lui il mio punto di vista è minuscolo) che, nel libro-web “43 anni” confuta il film e il libro da cui è (parzialmente) tratto, sulla base di ricordi personali e carte giudiziarie. Ora, altre carte giudiziarie dicono – e ribadiscono, e ribadiscono ancora – che sofri fu il mandante dell\’omicidio del commissario Calabresi. Il che rende nullo l\’uso che egli fa di ogni altro documento e di se stesso in veste di storico. Certe cose solo in Italia. Certa gente sul piedistallo invece che nascosta in convento (Carmelo dixit), solo in Italia.
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