Al dodicesimo minuto del primo tempo di Notizie dagli scavi le lamentele di una prostituta prendono lo spettatore in contropiede:
Euro??
Il suono di una moneta troppo nuova rotola nella casa di appuntamenti romana che fino a quel momento avevamo ritenuto saldamente immersa negli anni Sessanta. Ma dove avremmo dovuto scorgere un segno moderno, una tinta reale, uno squillo contemporaneo, in quel piccolo mondo antico privo di cellulari, arredato come un\’alcova improvvisata e colorato declinando ogni ombra dell\’ocra nel corridoio e intorno al letto con la spalliera a ventaglio, e poi arieggiando ogni tempera del verde-acqua in una cucina che fa tanto Eduardo? La sorpresa si trasforma in senso di colpa, con i film d\’autore capita sempre. Mettiamo finalmente a fuoco quel frigorifero troppo blu, di certo recente: un pugno nello stomaco cromatico e temporale, proprio alle spalle della Gina che fuma accanita in vestaglia (Anna Paola Vellaccio, egregiamente lasciva).
Eppure no… la radiolina è vecchia. I soprammobili pure. E le tende sembrano disegnate. Però lui le apre, il flaccido factotum, forse autistico, che le signorine chiamano Professore, ma coprono di insulti e rimproveri:
uhuh

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