A Bangkok, la Las Vegas asiatica, tutto accade di nuovo, ma senza il brillante effetto di divertimento scorretto del primo film. Il dentista Stu Pr(ize) – ahah – va in Thailandia col branco di amici per sposarsi con una bella ragazza ricca il cui padre lo considera una nullità. Il cognato 16enne è un ragazzo prodigio, futuro chirurgo, marinaio e violoncellista provetto. Un dito tagliato renderà tutto impossibile, ma gli fa uscire una bella faccia da fattone gaudente. Sbronza drogata (Hangover), buco nero nella memoria, l\'amico checca/spacciatore che passa dalla \'botta\' alla ghiacciaia, foto compromettenti, monaci dileggiati (uno in sedia a rotelle, ahah), voto del silenzio inviolabile, buchi neri violabili, proboscidi in ogni senso (diffidare dei film in cui compaiono elefanti…). Tetti che scottano, tatuaggi più o meno molesti, Paul Giamatti sul grattacielo, facce da mala russa in moto e un\'odiosa scimmia galoppina. Più Myke Tyson stonato. Protagonisti in piallata replica di se stessi: anche lo stralunato Zach Galifianakis non strappa più di un sorriso. Volgare non è far fumare un macaco e far penetrare il dentista moralista da un trans. E\' ripeterlo tre volte. E poi farlo vedere. E\' credere che . Come no. Ahah.
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