Dopo essersi specchiato i pettorali nello skyline di New York e aver fatto le flessioni da american gigolo, un fico-biondo-occhiazzurri va a scuola a tenere un comizio su quanto sia indispensabile essere belli per avere successo nella vita. Glielo ha insegnato il padre business man che però non lo ca…lcola nemmeno quando lui vorrebbe dirgli di essere stato eletto: gli deve mandare un sms da un metro di distanza. Alex Pettyfer, il ragazzino protagonista di “Stormbraker”, è germogliato in uno splendido giovine (vedi anche “Sono il numero quattro”); infatti rimane tale – con ottime possibilità di \’fare tendenza\’ – anche senza capelli e sfigurato da goffe cicatrici posticce e da rami di tatuaggi in cui scorre una vera linfa a orologeria: se entro un anno una fanciulla non gli dichiarerà il suo amore, rimarrà conciato così. La maledizione gliel\’ha scagliata una compagna di scuola che se la tira da strega dark (però funziona). La sedicente Bestia scorrazza tra reclusioni dorate, escursioni rivelatrici, buone azioni volte al ricongiungimento dei migranti e lezioni di vera vi(s)ta impartite da un non vedente. La Bella è in trepidante attesa fin dalla seconda scena. Approccio col passamontagna, poi tutti allo zoo dall\’elefante (e ridaje). Venghino, venghino: fotoromanzetto a tre piste.
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