A cinque anni di distanza dalla sua realizzazione, dal cineuovo pasquale dei nostri distributori esce una non-sorpresa: la biografia del portoricano Héctor Lavoe, pioniere dello sbarco della salsa negli Stati Uniti, dove egli stesso si trasferì a 17 anni. E’ un classico percorso da star musicale in disfacimento nell’eroina: morì a New York, di Aids, nel 1993. Il motivo dell’uscita italiana – destinata esclusivamente ai fan dei ritmi caraibici: chi per dna naturale, chi per ancheggio acquisito – è forse la presenza di Jennifer Lopez (made in Usa, ma di origine latinoamericana) nelle sexy vesti anni 80, e nelle supersexy acconciature, della moglie del cantante. Marc Anthony, visto in azione in “Man on Fire” e primo marito di JLo, è maiuscolo nel replicare i movimenti del modello, indossandone ori, allori e collettoni. Meno convincente nelle (troppo) rare incursioni nei tormentati bassifondi del suo vizio. Cocktail di droghe da stendere un bufalo, ma tono dolciastro da caipiroska, come capita quando un regista è più portato alla telenevola d’interni d’alto bordo che allo scavo interiore. Qui si tratta di Leon Ichaso, cubano esiliato dalla revolución. Solo la tinteggiatura va controcorrente: presente in bianco e nero, passato a colori. Lo mejor es amar? Claro que sì. Pero es mas facil sin ver lo pejor.
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