Tre giovani imbecilli del Massachusetts, in trasferta con sci e snowboard, sbattono contro la malasorte e gli impegni del grizzly umano che hanno tentato di raggirare per scroccare una risalita. Rimangono bloccati sulla seggiovia, a fine week-end. Nelle poche scene prima della disavventura non hanno fatto altro che meritarsela: cazzeggio ventoso su amore e amicizia, un abbordaggio scivoloso e discorsi menagrami su quale sarebbe il modo peggiore per morire. Avrebbero anche fortuna, è una bella notte di luna. Ma prima di avere la geniale idea di aggrapparsi al cavo, risalirlo e raggiungere il pilone più vicino, lasciano trascorrere un tempo che basterebbe ad assiderare loro e a trasformare in stalattiti chi li guarda. Kevin Zegers, il bad boy di “Transamerica”, si getta in pasto ai lupi, ma fa battute su “Star Wars” con le ossa rotte in bella vista. Passano le ore (!), i giorni (!!), le notti (!!!), le confidenze (uffa) tra accaniti superstiti, poi qualcuno (forse) slavina a valle. L\’orrore di siffatti B-movie non è ovviamente la mancanza di verosimiglianza, quanto la totale assenza di (auto)ironia, a meno che in tal senso vada intesa la presenza di Shawn Ashmore che in “X-Men” è Iceman. Si resta raggelati tra inquadrature fesse, pipi addosso, guanti e gatti delle nevi perduti.
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