Un terremoto subacqueo spalanca il fondale del lago Victory (Nebraska) e ne fuoriescono mordacissimi piranha preistorici che tingono di rosso la baia affollata di giovinastri sbevazzanti e danzanti tra musica a palla e bellezze al bagno con le poppe in vista. Voraci e compatti come zombie acquatici, i pesci-canini rovinano le innocenti bugie di un 17enne che molla i fratellini per un pomeriggio di avventure (il belloccio è il nipote di Steve McQueen) e il videoclip porno/lesbo di un regista (Ultraman) pieno di tequila, ma svuotato degli arti inferiori e di quello di mezzo. Le creature lo addentano e ve lo risputano addosso: ecco a cosa serve il 3D. Alejandre Aja, già all\’opera sul gustoso remake de “Le colline agli occhi”, non rifà l\’omonimo horror di Joe Dante (1978), né il micidiale seguito (debutto di James Cameron). Ma se la gode a sfottere i cliché del B-movie esaltandone gli effettacci ed esagerandone le improbabilità: Ving Rhames spara e arrota gremlins con le branchie, il giovane fa l\’eroe senza perdere le infradito, la sceriffa Elisabeth Shue riceve una feroce telefonata finale. Il filmastro dura poco, fa divorare subito Richard Dreyfuss che sopravvisse allo squalo di Spielberg e mette a mollo il regista di “Hostel” e lo scienziato pazzo di “Ritorno al futuro”. Genialate.
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