Per attirare su di sé l’attenzione delle compagne che non la ca…lcolano, Emma Stone sfrutta l’occasione offerta da un amico gay nel mirino dei bulli: affila i sexy occhi da gattamorta, accelera il passo modaiolo riaddobbato in tinta e sparge ai quattro venti la notizia che ha perso la verginità. All’inizio passa per una giusta. Poi scattano i boomerang: la sua reputazione finisce nella pozzanghera e tutti i nerd in circolazione vogliono pagarla perché dica che è stata anche con loro. Poteva essere un filmastro trasgressivo all’attacco dei rigurgiti di castità della morale yankee contemporanea. Invece si lancia in uno spericolato parallelo con “La lettera scarlatta”, romanzo di Nathaniel Hawthorne (1850), la cui protagonista scandalizza la Boston puritana del 600 commettendo adulterio e rifiutandosi di rivelare chi sia il padre di sua figlia. Viene condannata a portare la A di adultera sul petto. Poteva comunque essere una stramba parodia pretestuosa, ma non del tutto disprezzabile. Ma invece di sfottere se stessa, la trama si accanisce nel prendere in giro Demi Moore, che interpretò la sventurata alla gogna. Il pettegolezzo viaggia rapido, le immagini pure, il ritmo langue. Cast proveniente dai film giovanastri a stelle e strisce, ma ognuno aveva fatto meglio altrove. Detto tutto.
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