II manigoldi irlandesi Brendan Burke e William Hare sono realmente vissuti a Edimburgo nei primi decenni dell\’800: lo scheletro di uno di loro è conservato nel museo cittadino e fa l\’occhiolino dall\’ultima inquadratura. Divennero serial killer improvvisati per fornire materia prima alle illuminate (illuministe) università di medicina della capitale scozzese che sventravano più cadaveri di quanti il boia ne mettesse loro a disposizione. Poiché solo gli impiccati erano carne da macello per gli esperimenti, e i cimiteri erano sorvegliati dalla milizia, i due iniziarono a sopprimere passanti a caso, senza rovinarne il corpo, ricavandone lauti guadagni. Bentornato a John Landis (“Animal House”, “The Blues Brothers”, “Un lupo mannaro americano a Londra”, “Una poltrona per due”), residuato (s)bellico di un cinema anarchico che tutto dissacra schizzando humour nero. E\’ invecchiato, più compiaciuto nello stile, troppo invaghito da una
LADRI DI CADAVERI

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