Film crepuscolare, premiato a Venezia per l’elegante regia di Michael Schorr: stile grottesco tinteggiato di poesia. Ci porta dalla Sassonia alla Louisiana, dalla polka alla musica dell’anima, dalla birra in balera a quella bevuta in riva alle paludi, inseguendo il suo pacioso protagonista, uomo a sua volta al seguito di un motivo d’oltreoceano che l’ha accalappiato via radio. Vediamo lo straordinario Hans Krause far capolino dietro la fisarmonica dopo aver perso il lavoro, condannato alla pesca e alla compagnia dei nani da giardino. Poi il viaggio: serafico ma convinto, definitivo ma non triste, surreale ma mai comico. Si parte in zona Loach, poi squarci di Kaurismaki: lo strano caso di un amabile suonatore che, partito per suonare, finirà suonato nel più dolce dei modi.
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