Dopo l\’improvvisa morte della mamma, due gemelli canadesi scoprono dal testamento di avere un fratello e un padre ignoti in Libano. Ma è soprattutto il vero vissuto della defunta che non conoscono. Alla ricerca delle radici, le loro indagini in Medio Oriente scorrono in travagliato parallelo con la giovinezza della madre: cristiana, dissidente politica, prigioniera, vittima di brutalità, fuggitiva in Quebec. Il regista Denis Villeneuve si può permettere una durata extralarge di 130 minuti: ha la totale padronanza delle leggi che regolano le biografie drammatiche, gli incroci del fato, il cinema epistolare, la commozione suscitata e poi esaudita. Ma sono leggi, appunto. Regole letterarie, cinematografiche, musicali. Regole. Spesso se ne vede la traccia.
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