L\’hanno sparato sulla Terra da piccolo, come il suo supernemico bello e ben adottato che teme (forse) un solo materiale. Ma Lex Luthor non c\’entra, anche se Superman c\’entra fin troppo: ispirazione, svolgimento e skyline cittadino (vedi anche: “Spider Man”). Si tratta invece di Megamind: cresciuto suo malgrado nei peggio bassifondi, corpo da folletto kattivello, testone azzurrognolo da marziano anni 50, simpatico amico robot/acquatico, frustrazione nei confronti del rivale Metro Man: un similBorriello (tendenza Elvis). Ma quando questi sparisce, il superkattivello sente la mancanza di un superbuono che gli faccia il controcanto. Poiché è un supermalvagio naif, sbaglia scelta e crea un mostro nerd. Così gli tocca cedere al lato limpido della Forza e diventare lui il superpaladino del bene, complice l\’amore per una reporter contesa. La fantascienza DramWorks insiste sul \’ciclopico\’ gusto grafico di “Mostri contro alieni” (bruttarello assai) che le discese ardite e le pronte risalite in 3D fanno rimbalzare nella metropoli distrutta a mo\’ di King Kongodzilla, mentre il regista dei due “Madagascar” soffia convinto su superimprese mediodivertenti. Megamind proclama che
MEGAMIND 3D

No Comments