Cinquant\’anni della travagliata vita di una tartaruga di mare, dalla faticosa uscita dal guscio (in ogni senso), alla fuga dal becco di un gabbiano; dalla conoscenza del suo amore caduto in volo (tartarughina con nome da conchiglia), al loro perdersi e ritrovarsi attraverso gli oceani, seguendo le gomene dell\’ondoso gioco di un destino da favola ecologista che balena sempre al momento giusto. Il film del belga Ben Stassen (che si identifica col gatto sofisticato) è simpatico, divertente, ben musicato con note collaudate, coraggioso nel proporsi esclusivamente al cuore del pubblico giovanissimo riducendo al minimo i consueti ammiccamenti adulti. Ma c\’\’è spazio per la denuncia dell\’inquinamento dei mari ad opera delle petroliere, per un Natale hippy con gli umani che finisce a manganellate, per gli sforzi generosi di una clinica dove si \’riparano\’ animali difettosi. Ovvio che la trama tifi contro la selezione naturale, ma non mancano impanicate lentezze e attimi dii eco-verismo che sarà giusto spiegare ai nostri cuccioli. La parentela con la Sirenetta e Nemo è più automatica che voluta (vedi la scena della rete da pesca), il vero intento è un coinvolgente inno all\’istinto che il 3D amplifica mareggiando con insolita meraviglia, tra meduse e paracadute in suggestiva immersione.
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