L’amore bullo tra la sciacquetta Nicoletta Romanoff (tendenza: velina de borgata) e il neocarcerato Filippo Nigro (tendenza: cercasi Romanzo Criminale) non resiste alla condanna a trent’anni che lui si è beccato. Lei si impegna per conoscere i calciatori della Roma, l’amica del cuore (tendenza Cyrano) si impegna a scrivere quotidiane lettere appassionate al recluso, per conto dell’impaziente troppo bionda. Non è una fatica per una giovane donna energica: costretta sulla sedia a rotelle, ma bisognosa di spiccare il volo. Trova il coraggio, va in parlatorio, svela il segreto. Lui la prende male, poi meglio, poi la prende, la solleva e il bacio impossibile ha luogo. Anche l’amore? O il sospirato permesso/premio finirà male? Non si tema il melodramma: il tono è uno strano ibrido di grottesco macchiettistico e romanticismo triste che quasi conquista. Qualche colpo di scena, lampi di retorica e molti eccessi caricaturali: Pino Insegno in divisa è insostenibile e il carcerario Carlo Buccirosso anche. Ma, in tempi di orrida fiction televista (eccezion fatta per le gesta della banda della Magliana), va riconosciuto a Gianfrancesco Lazotti di aver girato un’opera curiosa, ritmata, onesta, sopra la media. E Cristiana Capotondi aiuta a dimenticare le imperfezioni.
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