Un gruppo di monaci francesi in un montuoso villaggio algerino: terre aspre da western dell’Anima, inquadrate con mano antica (i cinefili penseranno a Bresson e Dreyer, picchi rigorosi che esigono rispetto e il bianco e nero). Non fanno proselitismo: molta preghiera, curano ferite e piedi scalzi, danno consigli alle ragazze innamorate. Il priore studia San Francesco e il Corano, scrive in arabo, predica la fratellanza interreligiosa. Infatti anche il titolo originale ha echi antichi: “Degli uomini e degli dèi”. Assistono alle feste religiose mussulmane, sono buoni pastori di un gregge umano che li stima affezionato. Arrivano i fondamentalisti: stranieri sgozzati, paura diffusa, dubbi, tentazioni di fuga, assalto al monastero nella notte di Natale. Loro restano perché
UOMINI DI DIO

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