Enrico Brignano e Maurizio Casagrande vanno sul Mar Rosso in scia alle cinevacanze vanziniane e al loro nuovo padrone: un Panariello Cecchi Gori, tendenza berlusca. Vogliono allungare la lingua al momento giusto per conservare il posto di lavoro e onorare il mutuo. Il primo ha una moglie intraprendente ma insoddisfatta, due figlie adolescenti e una mamma giocatrice. L’altro un rampollo finto/nerd (non sia mai detto) e una consorte che usa il corpo come premio e/o castigo. Il che consente: stretta attualità politica, primo amore, nausee sospette, qualche mignotta a cui si parla della moglie (non sia mai detto), qualche moglie mignotta, un parto dromedario, un furto di corallo, sexySergio Muniz, Michela Quattrociocche, Laura Torrisi, la rosa dei ventri e un casinò benefico. Battute e situazioni innocue (non sia mai detto) che sembrano subito scusarsi di ogni riferimento troppo esplicito e di ogni minimo affondo cinico. A zappare la terra del castigo – chissà perché – finisce solo chi ha scelto la donna sbagliata. Qualcosa viene da “Laguna blu”, qualcosa dalla Carrà, molto da Fantozzi (
SHARM EL SHEIK

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