Il 7 luglio del 2005 le bombe dei terroristi islamici insanguinarono Londra. Brenda Blethyn, adorata da queste righe dai tempi di “L’erba di Grace” (passione confermata in “Segreti e bugie” e “Orgoglio e pregiudizio”), è una vedova che, preoccupata dal silenzio della figlia e da un cellulare sempre spento, lascia l’isoletta inglese dove vive tra asini e lattughe per cercarla nella capitale. Londra è un città che non (ri)conosce: multietnica da sempre, ma ai suoi occhi oggi solo straniera, estranea, minacciosa. Monumentale bravura di aneliti e di sguardi mentre percorre la via crucis degli ospedali e i muri (e le vetrine) del pianto con le foto dei missing. Incontra, in ogni senso, l’uomo nero: il padre di un giovane di colore che manca a sua volta all’appello: è il ragazzo di sua figlia, insieme studiavano l’arabo. I due sono vittime? Terroristi? In fuga d’amore? La donna è
LONDON RIVER

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