Ma quale classe sociale andrà mai in paradiso, se anche i manager possono essere licenziati e devono vivere di bugie, truffe agli amici e loschi espedienti per non perdere, dopo il lavoro, anche la faccia? E lo sbaglio non sarà puntare tutto sul motto ‘laboro ergo sum’, mettendo la propria esistenza al servizio delle pressioni della società e trascorrendola in ambienti asettici che anestetizzano i contatti umani? Basato su un episodio della cronaca francese (che però si concluse in tragedia), un film che setaccia con spietatezza l’arco delle miserie e delle risorse umane (titolo d’esordio del regista Laurent Cantet, che sempre di licenziamenti si occupava). La cine-sociologia indaga cauta, il finale non lascia scampo. Meritatamente premiato a Venezia.
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