Tre Oscar e troppi seguiti per un ottimo film di sudore e volontà: azzeccata operazione costruita sul corpaccione e sul volto nebbioso di un giovane Stallone, abile ibrido tra saga sportiva e sana morale degli affetti stimolanti. Rocky Balboa è un perdente tutto muscoli che campa recuperando crediti di mala. Sogna di fare la boxe che conta e ama (corrisposto) Talia Adrianaaa Shire, vitaminica e dopante come certi amori sanno essere. La fortuna bussa alla sua porta quando il campione dei pesi massimi rimane senza sfidante e gli offre di incrociare i guantoni in un match che dovrebbe essere mera formalità. La forza di volontà farà miracoli dando fiato a corse spasmodiche su sfondi architettonici (Philadelphia si presta compiaciuta) e al martellante incalzare di una memorabile colonna sonora: “Gonna Fly Now” ancora oggi mette ko il tempo e scatena la malinconia.
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