Inizio fulminante: l’ottimo Dane Cook (un simil-Affleck dotato di talento comico) fa trascorrere a una malcapitata la serata più volgare e molesta della sua vita: dallo stereo in macchina, all’orrido cibo, alle proposte sull’uscio. E’ pagato da (ex) fidanzati affinché disgusti le loro donne in fuga, così che li rivalutino e li richiamino. Terrorismo emotivo, lo chiama lui che ha imparato l’arte dell’approccio sporcaccione-ma-efficace da babbo Alec Baldwin. Se si commuove vedendo “Ghost” si dà del , se lavora al call center manda in tilt chi protesta, se gli tocca un biondina credente la porta all’ultima cena nella pizzeria dove sfornano croccanti crocifissi tra apostoli grotteschi. Si offre di aiutare l’amico Jason Biggs, innamorato non ricambiato di una strepitosa Kate Hudson ultrabrillante. Ma lei, vogliosa e ubriaca, gradisce il corteggiamento sconcio. Lui accusa il colpo (di fulmine). L’altro li becca. Lo str… che se ne vanta (si batte il record di ‘asshole’ in un film) cambierà morale? Esilarante finale sciupa-nozze. Spassosa tragedia con tollerabili sbandate sdolcinate. Ritmo eccellente. Linguaggio da caserma elevato a potenza comica da una sceneggiatura astuta: sboccatissima, ma non gratuita. E quindi volgare a fin di bene.
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