. Urge giusto premio all’inventiva di chi l’ha scelta come frase di lancio per una trama che ha per protagonista una teenager con la vagina dentata. Poiché non si tratta di un filmastro splatter che si compiace di far sprizzare sangue da luoghi proibiti alla macchina da presa (ne esiste uno giapponese: “Killer Pussy”), bensì di una seriosa commedia nera con morsi grotteschi, prendiamo la cosa sul serio e da lontano: una vagina ‘incisiva’ è presente nelle mitologie di svariate culture. Ed è il peggior incubo del merlo maschio che la castrazione renderebbe spiumato, offeso e inoffensivo. Qui, forse perché nata all’ombra di una centrale nucleare, la vulva malformata tocca a una brava ragazza dalla famiglia scombinata (okkio al fratello traumatizzato): l’eccellente Jess Weixler, premiata al Sundance Festival, che ha adorato la pellicola scritta e diretta da Mitchell Lichtenstein. Operetta asciutta forse femminista e dunque misurata nello horror. Dialoghi che tentano di volare alto sopra i colpi bassi: attributi ghigliottinati, boyfriend e medici in fuga, granchi e ironia (). Ne esce un’originalità non forzata, spendibile, intrigante. Anche se si consuma e si dimentica in fretta.
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