L’Enigmista è morto da tre episodi, ma devoti esecutori testamentari ne continuano la feroce opera punitiva contro chi non dà il giusto valore alla vita. Qui il suo ultimo (?) erede, il detective troppo sedotto dal lato oscuro della vendetta, deve far scattare le ultime (?) trappole/serraglio mentre sfugge ai sospetti dei colleghi e un altro personaggio – tutt’altro che inaspettato, anzi atteso – vuole eliminarlo per gestire in prima persona lame e affari di famiglia. Il lugubre Tobin Bell sopravvive in flashback che faranno la felicità di Obama e della sua riforma della sanità yankee in mano ai cinici interessi delle assicurazioni (ce n’è anche per chi fuma). Il sesto film sulle (post)gesta della maschera horror più azzeccata del decennio campa (ops) di rendita perché può permetterselo. Torture ormai in franchising, auto-squarciamenti splatter (o shakespeariani?), furibonda rabbia privata con sprazzi di rancore sociale. Gli aficionados troveranno nuovi tasselli per completare a ritroso lo psico/puzzle degli eventi. I nuovi arrivati si godano l’ennesimo viaggio nerissimo per forti di stomaco (ma anche di cervello). I detrattori confrontino la tenuta dell’Enigmista con quella dei sequel d Halloween, Venerdì 13, Nightmare ecc, tutti finiti subito alla deriva horror. Avercene di Jigsaw.
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