Leggenda oppure Storia occultata – ma dai – dalla Chiesa? Un film protestante sceglie la seconda lettura e non fa sconti al clero: vescovi che troneggiano nelle libagioni con l’amante in braccio e quella gran faccia da b-movie di John Goodman nel ruolo di un triviale papa Sergio. Al quale sarebbe succeduta la ragazza nata mentre moriva Carlo Magno (814 d.C.) da padre fanatico cristiano e madre ex pagana. Questa lenta pellicola extralarge (40 minuti solo per l’infanzia di Johanna) si prende molte libertà anche sulla leggenda, ma è precisa nel ricordare le feroci parole di Paolo di Tarso nel bollare l’inferiorità della donna, esclusa da educazione e sapere. Si pensa al recente “Agora”, ma quando la protagonista coi lineamenti che sarebbero piaciuti a Giotto si fascia stretto il seno e si taglia i capelli per fingersi monaco benedettino al posto del fratello, ritroviamo in lei la furia assetata di Barbra Streisand che deve mutilare la propria sessualità per poter studiare le Sacre Scritture in “Yentl”. Il popolo romano acclama la saggia Johanna come pontefice, poi la lincia quando un parto prematuro, durante la processione pasquale, ne rivela la vera natura. Dopo un piatto svolgimento classico che non ci risparmia il primo (e ultimo) bacio nel raggio di luna.
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