Il lancio nelle sale di un director’s cut, ovvero la (presunta) versione di un film pensata dal regista e poi rimaneggiata dalla produzione, oggi non si nega a nessuno. Raramente interessante (Apocalypse Now), spesso inutile (L’esorcista), a volte dannosa (Blade Runner), la nuova veste venga presa – senza farla tanto lunga – come una buona occasione per svecchiare suono e pellicola ed allungare il brodo con qualche scena tagliata. Che qui nulla aggiunge ad un capolavoro della fantascienza in procinto di festeggiare con terrificante lucidità le nozze d’argento col cinema. Il mostriciattolo che sgorga dal ventre e poi si eclissa nell’astronave deliziosamente asfittica, Sigourney Weaver rimasta sola con il gatto e l’incubo, il senso d’ossessione claustrofobica meritano l’omaggio di fan vecchi e nuovi.
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andrea at 23:45, 6 February 2018 -
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